
regia di Benoiît Felix-Lombard
testo di Kristian Fabbri
con Ettore Nicoletti
regia di Benoiît Felix-Lombard
testo di Kristian Fabbri
con Ettore Nicoletti
Sulla Natura
Regia: Benoît Felix-Lombard
Interpreti: Ettore Nicoletti e Benoît Felix-Lombard
durata 1 ora
Cominicierà di sicuro con una canzone. Magari «Every nigger is a star ». Poi forse.
Moriremo in maniere diverse.
Parmenide ha parlato dell’essere; la differenza tra l’essere e il non essere.
Il riferimento all’Amleto è cosi evidente che qualcuno deve raccontare la sua storia: reciteremo un testo di Orazio.
E dato che la storia sembra funzionare in ciclo, proveremo a morire ancora. Logicamente si dovrebbe evocare l’aforismo 341 della Gaia Scienza di Nietzsche “l’eterno ritorno”.
Eva davanti all’albero (fiduciosa, impaurita...).
Apriremo il tema dell’uguaglianza grazie a due personaggi di Dostojevski. Domanda : funziona proiettare un video di gatti sul palco?
Ancora una domanda: libertà, amore, uguaglianza. Si deve per forza sacrificarne uno per avere gli altri due?
Collettivamente, ci faremo delle domande sotto forma di un rituale pagano. Comincierà di sicuro con una canzone. Quattro persone. E molta immaginazione.
Il peso più grande. Che cosa accadrebbe se un giorno o una notte nella più solitaria delle tue solitudini si insinuasse un demone e ti dicesse: «Questa vita che vivi adesso e che hai vissuto, dovrai viverla ancora innumerevoli volte; e non ci sarà niente di nuovo, in essa, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro e tutto quello che in essa c'è di indicibilmente piccolo e grande deve tornare, e tutto nella stessa sequenza e successione - persino questo ragno e questo chiaro di luna tra gli alberi, e persino questo istante e io stesso. L'eterna clessidra dell'esistenza viene girata di continuo -, e tu con essa, infimo granello di polvere!». Non ti getteresti a terra e digrigneresti i denti e malediresti il demone che parla così? O hai già vissuto un attimo di immensità in cui gli risponderesti: «Tu sei un dio, e mai ho udito parole più divine!». Se quel pensiero si impadronisse di te, come sei adesso, ti trasformerebbe, forse stritolandoti; la domanda «vuoi che tutto ciò accada ancora una volta, innumerevoli volte?» sarebbe il più grande peso mai gravato sul tuo agire! Oppure, quanto dovresti essere ben disposto nei confronti di te stesso e della vita, per non desiderare nient'altro che quest'ultima, eterna conferma, questo sigillo?

